INDICE

 

 

PIANO TERRITORIALE DEGLI ORARI

 

 

 

DOCUMENTO DIRETTORE

 

CAPITOLO  1

 

Il P.T.O. e il Sistema urbano Saronnese

 

 

1)                  Finalità del Piano Territoriale degli Orari

2)                  Trasformazioni dell’uso dello spazio e del tempo degli abitanti di Saronno

3)                  Il sistema urbano Saronnese

4)                  Il rapporto tra il Piano Territoriale degli Orari e gli altri strumenti  di governo del territorio

5)                  La dotazione strumentale dell’Ufficio Tempi della Città

 

 

CAPITOLO  2

           

            Le Politiche di indirizzo

 

                       

1)                  Mobilità sostenibile a diverse scale

2)                  Accessibilità ai servizi sul territorio e riqualificazione dello spazio pubblico

3)                  Conciliazione dei tempi di vita e per sé e degli orari di lavoro

4)                  Ufficio tempi e strumenti tecnici per l’attuazione del Piano Territoriale degli Orari

 

 

DOCUMENTI COLLEGATI

 

I)                   Progetto Pilota

 

 “Saronno centro. Mobilità sostenibile e accessibilità ai servizi”

( deliberazione G.C. n. 180 del 28.06.2005)

 “Orari del Commercio: vivibilità e sicurezza del centro città” ( bozza protocollo d’intesa)

 “Orari di apertura al pubblico: la Giornata del cittadino” ( bozza protocollo d’intesa)

 

                        II)        Progetti in corso

                                  

Progetto Piedibus  ( deliberazione G.C. n. 233 del 26.09.06)

 

 

 

 

                        III)       Progetti da avviare

 

1)                  Accessibilità agli Istituti scolastici del quartiere Santuario ( scheda di indirizzo )

2)                  Interscambio modale Stazione ferroviaria Centro ( scheda  di indirizzo )

3)                  Avvio di un laboratorio cittadino per costruire i problemi di conciliazione   (scheda di indirizzo )

4)                  Accesso via web ai servizi comunali – certificazioni e pagamenti “on – line”   ( scheda  di indirizzo )

 

 

 

 

 

INDICE CARTOGRAFIA

 

 

1)                 Analisi del Sistema Urbano Saronnese

 

Tav. 1 - Carta del sistema Urbano di Saronno. Scala 1:80.000. Formato A0.

 

Tav. 2 – Carta della distribuzione di grandi attrattori di popolazione nel Sistema Urbano di Saronno. Scala 1: 80.000. Formato A0.

 

Tav. 3 – Carta delle provenienze e delle destinazioni di studenti e lavoratori da e verso Saronno. Scala 1: 150.000. Formato A0.

 

 

2)                 Analisi a scala urbana del Comune di Saronno

 

Carta OnOff dei pubblici esercizi di Saronno ( martedì) . Formato A3.

 

Carta cronografia degli eventi di Saronno. Formato A4 .

                       

3)                 Grafici orari

 

Grafico valori assoluti passeggeri FNM, saliti e scesi nella stazione Saronno Centro. Formato A4.

 

Grafico valori assoluti passeggeri autobus di Saronno, saliti e scesi. Formato A4.

 

 

 

PIANO TERRITORIALE DEGLI ORARI  DEL COMUNE DI SARONNO

 

Documento Direttore

 

Capitolo 1 -  Il PTO e il sistema urbano saronnese

 

1)      Finalità del Piano territoriale degli orari

 

Il Piano territoriale degli orari è il documento di indirizzo strategico che promuove progetti di cambiamento degli orari pubblici al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini e il funzionamento della città.

 

Il Piano territoriale degli orari si articola in politiche (politiche temporali urbane) e progetti.

Le politiche temporali urbane fanno riferimento a due concetti:

a)      La conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e per sé. Le politiche temporali urbane assumono come beneficiari delle azioni di conciliazione dei tempi gli abitanti residenti e non-residenti, considerati individualmente a partire dalle loro età, genere, condizioni di motilità;

b)      L’armonizzazione dei sistemi di orari pubblici rispetto a nuovi ritmi del tempo sociale. L’obiettivo di questa azione è il coordinamento degli orari pubblici della città.

 

Le politiche temporali urbane agiscono su due sfere:

a)      quella privata dell’uso del tempo dei singoli abitanti

b)      quella pubblica e strutturale dei sistemi degli orari pubblici al fine di renderli coerenti con nuovi usi delle spazio e del tempo.

 

Il funzionamento della città ha due versanti interrelati: l’assetto spaziale o urbanistico; l’assetto temporale o degli orari dei servizi di interesse generale, del lavoro e delle organizzazioni. Nelle pratiche di vita dei cittadini la regolazione degli orari pubblici e la costruzione urbanistica della città definiscono l’organizzazione spazio-temporale della vita urbana.

Per questo le politiche temporali urbane sono politiche spazio-temporali e la pianificazione urbanistica e il piano territoriale degli orari della città hanno finalità comuni e sono destinati ad interferire.

 

2)      Trasformazioni dell’uso dello spazio e del tempo degli abitanti di Saronno

Il funzionamento di una città abitata dipende, sul piano strutturale, da tre varabili:

·         le agende di tutti i suoi cittadini, che stabiliscono quotidianamente la successione delle attività e la geografia spaziotemporale degli appuntamenti (là in quel momento) e decidono - in ragione dell’offerta dei servizi, la loro distribuzione sul territorio e i loro orari e in ragione delle priorità definite dagli obblighi di lavoro e cura - quali percorsi seguire e quali mezzi di trasporto usare;

·         l’offerta di servizi, attività e luoghi di attrazione da parte della città e la loro accessibilità spaziale ed oraria (assetto urbanistico e morfologia degli insediamenti), considerate in ragione della persona (età, biografia, condizioni psicofisiche ed economiche, autonomia, informazioni che ha a disposizione, modi di vita locali, genealogia);

·         l’armonizzazione degli orari pubblici in regimi di orario sensibili alla domanda aggregata (ritmi urbani) e alla sua variazione stagionale.

 

E’ difficile, nei problemi, separare il versante pubblico e quello privato, gli orari dei servizi pubblici e degli assetti urbanistici, l’autoregolazione e la eteroregolazione dell’uso del tempo personale.

I corpi dei cittadini attivi nelle pratiche di vita privata e sociale, così come le morfologie spaziotemporali della città abitata (cronotopi), rendono coesa e indissolubile, e spesso indistinguibile, la ratio della città costruita e quella dei suoi cittadini, la ratio dell’interesse individuale e di quello pubblico. Per questo l’obiettivo delle politiche temporali urbane, di conseguire una migliore qualità di vita per i cittadini, riguarda assicurare congiuntamente l’accessibilità ai servizi e ai luoghi con la qualità dello spazio pubblico.

 

Quale trasformazione dell’uso del tempo e dello spazio da parte degli abitanti di Saronno?

Da città mercantile a città industriale a città complessa in cui permane una struttura industriale -che sebbene abbia ridotto le sue dimensioni, ha accettato la sfida di una sua riconversione verso settori tecnologicamente avanzati - ma che sempre più si caratterizza per essere una città di servizi di interesse sovralocale[1]; dall’uso della città ritmato sugli orari della fabbrica fordista alla differenziazione e flessibilizzazione degli orari di lavoro, all’uso allargato del territorio per motivi di lavoro, studio, per prendere servizi e per loisir dei suoi cittadini residenti (cfr. Carta del sistema urbano di Saronno). Ma anche polo attrattore, quotidianamente per motivi di lavoro e di studio[2] principalmente dalla corona di comuni limitrofi, ma anche da un territorio vasto (cfr. Carta delle provenienze e delle destinazioni degli studenti e lavoratori da e verso Saronno), e quale nodo di interscambio modale (auto – treno) da e per Milano, Como-Gottardo, Varese-Laveno, Novara, Seregno, Malpensa[3] (cfr. dati frequentazione Stazione FNM Saronno), e secondo calendari complessi influenzati dalle manifestazioni fieristiche e culturali di Rho-Fiera e di Milano, e dal collegamento con l’aeroporto Milano Malpensa, con provenienze principalmente dalla scala regionale e continentale (cfr. arrivi strutture alberghiere[4]).

 

I portatori di interesse del Piano territoriale degli orari di Saronno

Il processo di attuazione dei primi progetti pilota e di costruzione del Piano territoriale degli orari, avviati con il finanziamento regionale a seguito della LR 28/2004, ha permesso di far emergere i primi portatori di interesse della città di Saronno per le politiche temporali urbane, oltre all’amministrazione comunale promotrice del progetto: Associazioni del commercio, Associazioni datoriali, Sindacato, Imprese private (Assicurazioni, Banche), Società di servizio. Questi enti e istituzioni hanno ratificato il loro interesse sottoscrivendo un primo protocollo di intesa con il Comune per l’avvio di progetti sperimentali circa l’armonizzazione e il coordinamento degli orari pubblici.

 

Si sono presentate, oltre alle istituzioni, sull’arena pubblica le donne che lavorano, residenti e non residenti in Saronno, dimostrandosi interlocutrici motivate circa la coprogettazione e attuazione di progetti di politiche temporali urbane. 

 

3)      Il sistema urbano saronnese

Il Piano territoriale degli orari si rivolge agli abitanti residenti e temporaneamente presenti a Saronno, i cui interessi temporali nascono da conflitti e disagi nelle pratiche spaziotemporali di vita quotidiana. Per rilevare e conoscere queste pratiche è necessario disporre di un “sistema cartografico dei cronotopi urbani”. Questo sistema rileva e permette di conoscere i fattori distributivi, attrattivi e morfologici (cioè spaziali) delle pratiche d’uso dello spazio e del tempo dei cittadini; i percorsi di mobilità nelle reti viarie; i calendari/orari di uso dei beni e servizi insediati nello spazio urbano.

 

Le tecniche di rilievo dei dati e di redazione cartografica sono ormai consolidate. Rimangono aperti i problemi circa l’aggiornamento dei data base orari. Questo perché:

a) non esistono, ad oggi, istituti pubblici incaricati dell’aggiornamento. L’informazione delle variazioni di orario può essere fornita solo da ogni singolo produttore di orario.

Per permettere l’aggiornamento dei database i produttori di orario devono partecipare, assieme ai cittadini utenti dei servizi, sia alla costruzione sia all’attuazione dei progetti di cambiamento orario.

 

b) Le istituzioni, le imprese, i servizi decidono gli orari di apertura delle loro attività liberamente nel solo rispetto dei vincoli di legge e dei vincoli sindacali sugli orari di lavoro. Il sindaco non ha potere di cambiare gli orari pubblici. La L. 53/2000 dà al sindaco potere di coordinarli, in regimi di orario sensibili alla domanda (armonizzazione degli orari pubblici), e di promuovere la partecipazione alla decisione pubblica. La forma partecipata non è una scelta. Cambiare orario ai servizi d’interesse generale comporta siglare un nuovo contratto sociale locale fra cittadini produttori e utenti di orari pubblici.

 

c) le dinamiche di insediamento della popolazione e l’alta mobilità zigzagante per ragioni di vita e lavoro alla scala quotidiana produce l’effetto della presenza nei luoghi di un mix di popolazioni di residenti e non residenti che competono nell’uso dello spazio pubblico e nell’uso dei servizi d’interesse pubblico. Mix  difficilmente misurabile.

 

Dagli anni 70 in tutte le aree del mondo urbanizzato e soprattutto economicamente avanzato  l’insediamento della popolazione, delle abitazioni e dei servizi avviene secondo una logica non più agglomerativa attorno ai nuclei storici delle città ma in modo diffusivo su territori periurbani di prossimità dei nuclei urbani. Questa dinamica è dimostrata anche per Saronno (cfr. Carta del Sistema urbano). Inoltre, nelle stesse regioni la mobilità delle persone, merci ed informazioni aumenta esponenzialmente e dà luogo a spostamenti zigzaganti nell’arco delle 24 ore interessando territori di diverse scale spaziali (chiamiamo questo territorio: città dei flussi).

 

Il concetto di sistema urbano permette di comprendere e descrivere la città di Saronno non semplicemente insediata nei suoi confini amministrativi, ma quella che giornalmente scambia flussi di persone merci e informazioni. La geografia degli scambi dà luogo ad un arcipelago di territori prossimi alla città e lontani i cui confini e configurazioni dipende dai giorni, dalle stagioni, dagli eventi attrattori.

 

Il sistema delle carte cronografiche che permettono di descrivere le nuove morfologie di uso dello spazio e del tempo a diverse scale sono composte da:

a) per l’analisi del sistema urbano di Saronno

1)      Carta del sistema urbano saronnese, che comprende territori contigui e non contigui alla città e alla provincia coi quali i cittadini di Saronno intrattengono relazioni e scambi che costruiscono flussi di mobilità di persone, merci e informazione (sistema urbano saronnese)

La tavola mostra il sistema urbano saronnese evidenziando i nodi e la maglia delle reti di mobilità di diverse scale, i grandi attrattori e la dinamica dell’insediamento di abitazioni, imprese e servizi.

 

2)      Carta della distribuzione delle grandi superfici di vendita, delle discoteche e dei parchi di divertimento sul territorio attiguo a Saronno.

La tavola mostra la distribuzione di alcuni indicatori (grandi attrattori di popolazione), rispetto alla maglia infrastrutturale.

 

3)      Carta della morfologia spaziale dei territori di provenienza e destinazione degli studenti e lavoratori da e verso Saronno. Questa carta è composta da quattro tavole (studenti in entrata e in uscita, lavoratori in entrata e in uscita)

Nel loro complesso le quattro tavole descrivono la morfologia territoriale dei flussi che gravitano sulla città di Saronno, utilizzando solo due indicatori, i lavoratori e gli studenti. Sarà necessario che l’Ufficio Tempi si doti di un sistema di rilevamento e di osservazione di variabili più significative della mobilità zigzagante.

 

Dalla lettura comparata delle carte descritte, sinteticamente, emerge che la città di Saronno, così come Gallarate, Varese, Legnano, Seregno, Monza, e la stessa Milano, presenta un declino della dinamica insediativa. La Carta del sistema urbano saronnese la indica come area matura di insediamento. La città è circondata da un tessuto insediativo dinamico di prossimità (da cui provengono i maggiori flussi in entrata, sia per motivi di studio e lavoro, sia per utilizzare i servizi della città – commerciali, ma anche di interscambio modale con le Ferrovie Nord Milano). Tessuto dinamico che si allunga lungo la Varesina verso Varese, ma anche verso sud e ovest, in provincia di Milano, in particolare verso Rho-Pero e Busto Arsizio. Gli insediamenti produttivi dinamici sono ormai localizzati quale completamento del tessuto insediativo tra la Strada statale del Sempione e la Varesina, verso Gallarate-Varese, e nel territorio della provincia di Como, lungo la SP23 da Limido Comasco fino a Cagno. L’interpretazione di un uso allargato di questo territorio, che presenta una dinamica insediativa a sprawl su un territorio vasto, sorretta dal tessuto infrastrutturale viario di più antica origine, è rafforzata dalla distribuzione dei grandi attrattori (grandi superfici commerciali, discoteche, parchi a tema) che principalmente si collocano agli incroci del sistema infrastrutturale, più che nei nodi urbani di più antica formazione e dalle provenienze e destinazioni per motivi di lavoro e studio dei cittadini di Saronno. Contrariamente ai flussi in entrata a Saronno, provenienti principalmente dai territori limitrofi, per quanto riguarda i cittadini di Saronno in uscita per motivi di lavoro (e in una certa misura anche per motivi di studio) le carte evidenziano come questi interessino in modo diffuso, e quasi omogeneo, le quattro province, al cui confine si colloca la città, raggiungendo come limite: a ovest il confine della provincia di Milano, a Nord Como e Varese, a Est i confini provinciali di Varese e di Milano, a sud il sud della città di Milano[5].

I calendari di questa città dei flussi, di cui il nodo urbano di Saronno è parte[6], sono dipendenti dagli orari di lavoro dei cittadini, sempre più flessibili, ma anche dagli orari di apertura dei servizi di grande scala sempre più distribuiti sull’arco delle 24 ore.

 

Per quanto riguarda gli usi dello spazio urbano di Saronno, e dei relativi calendari, ci si è avvalsi della Carta ON/OFF degli esercizi pubblici insediati e della carta della localizzazione degli eventi.

La carta ON/OFF è stata costruita per tutti i giorni della settimana a partire dalle informazioni in possesso al Comune (in allegato, quale esempio, il giorno martedì). E’ una carta informatica dinamica che segnala nei differenti orari quali esercizi sono aperti. Questi sono assunti come indicatori della presenza di abitanti temporanei.

Inoltre per l’analisi di ritmi urbani ci si è avvalsi dei calendari del trasporto pubblico (treni e autobus) e della carta cronografica delle manifestazioni culturali, fieristiche e dei mercati in un anno a Saronno.

 

Dalla lettura di questi grafici e carte cronografiche emerge che:

a) Per quanto riguarda il polo di interscambio gomma-ferro della stazione FNM Stazione Saronno Centro, l’analisi delle frequenze e del numero di passeggeri in partenza e in arrivo segnala un ritmo che sebbene ancora fortemente segnato da due massimi assoluti al mattino (6-8) e alla sera (16-18,30), dimostra come nell’arco di tutta la giornata si abbia un flusso consistente, e costante, di cittadini che arrivano e partono dalla stazione FNM Saronno centro. Inoltre il grafico mostra come le partenze al mattino (e viceversa gli arrivi alla sera) siano in valore assoluto maggiori degli arrivi, e mostra altresì l’influenza dei calendari scolastici relativamente a tali flussi, in particolare con il massimo relativo attorno alle 13.  

 

b) I calendari d’uso della città, presentano la città con un calendario di animazione vasto e omogeneo (per numero di eventi) su tutto l’arco dell’anno, poco influenzata da stagionalità (solo il mese di ottobre è quello che presenta un calendario praticamente privo di eventi). Gli eventi si localizzano prioritariamente nell’area del Santuario e lungo il tracciato storico da Est che lo raggiunge (Via Roma-Corso Italia- Viale Santuario), nell’area del centro storico della città, e, per quanto riguarda alcune manifestazioni in spazi aperti, nelle aree verdi verso nord, contenute tra l’edificato che si svolge lungo Via San Giuseppe e Via Cesare Miola.

 

c) La presenza di un certo numero di esercizi pubblici aperti fino all’1 del mattino (circa 30), in particolare nelle aree centrali, ma presidi si riconoscono anche nelle aree più periferiche, mentre solo pochi presidi notturni (1 quotidianamente, 3 il sabato) rimangono aperti fino alle 3 del mattino. Si presenta pertanto un quadro di vita serale prolungato fino alla prima fascia della notte. Questo permette di collocare le animazioni nelle sere d’estate con modifica degli orari degli esercizi commerciali, peraltro già avviate, in un quadro di comportamenti della vita sociale già presenti in città.

 

4)Il rapporto tra il Piano territoriale degli orari e gli altri strumenti di governo del territorio.

 

A) Piano dei Servizi e Piano territoriale degli orari.

Il Piano dei servizi e il Piano territoriale degli orari, a seguito della legge regionale sui tempi della città (L.R. n.28/2004) e della più recente legge regionale di riforma urbanistica (L.R. n.12/2005), presentano forti coerenze tra loro e rendono possibile un terreno di azione coordinata e reciprocamente proficua:

- entrambi si occupano della città abitata in quanto ambiente dotato di diverse scale di organizzazione;

- entrambi promuovono politiche di qualità che riguardano assieme la vita dei cittadini, la città fisica e il suo funzionamento.

 

Il Piano territoriale degli orari si pone l’obiettivo dell’accessibilità ai servizi e ai luoghi da parte degli abitanti della città, residenti e abitanti temporaneamente presenti a Saronno. Per il Piano territoriale degli orari, il concetto di accessibilità associa:

1)      i diritti di cittadinanza realmente praticabili

2)      la possibilità di acquisire i servizi e frequentare i luoghi urbani (che dipende dalle condizioni di motilità e libertà dei cittadini)

3)      la dotazione di servizi che la città e il territorio offrono rispetto al profilo temporale di domanda sia i tipi di servizi e alla loro coerenza con nuove pratiche di vita.

In breve, questo concetto di accessibilità unisce gli aspetti spaziali e temporali di cittadinanza, tiene conto delle trasformazioni e delle morfologie spazio temporali di uso del sistema urbano di Saronno, assumendo cioè il fatto che Saronno appartiene a una forma insediativa in cui i suoi cittadini vivono che trascende i confini istituzionali comunali.

 

Il Piano territoriale degli orari ha come fuoco l’accessibilità dei cittadini ai servizi, coniugando il sistema d’orario del servizio e la qualità dell’habitat urbano. Affronta il tema della localizzazione del servizio e il tema della riqualificazione dello spazio pubblico secondo tre scale spaziali di spostamento degli abitanti: la scala del quartiere, quella urbana e quella del sistema urbano. Da questo punto di vista, pertanto, il rapporto con il Piano dei Servizi diventa necessario.

Compito dell’Ufficio tempi è di attuare il Piano territoriale degli orari collaborando, di fatto, alla costruzione e attuazione del Piano dei Servizi, a cui porta le ragioni orarie e i problemi di uso dei tempi dei propri cittadini.

 

Il primo livello in cui il Piano territoriale degli orari si relazione al Piano dei servizi è quello di contribuire alla verifica della scelta localizzativa e tipologica dei servizi sul territorio attraverso l’analisi della loro modalità d’uso in relazione alla scala territoriale di riferimento. La scelta localizzativa è operata dal Piano dei Servizi inteso come politica di intervento nello sviluppo delle infrastrutture di servizio (politiche di potenziamento) quale maglia portante dell’organizzazione territoriale. L’analisi, da parte dell’Ufficio tempi, in team intersettoriale con l’Ufficio Urbanistica, è svolta preventivamente per i servizi di progetto e quale valutazione per i servizi esistenti. L’Ufficio tempi opera attraverso la sua strumentazione analitica e di progettazione spazio-temporale (modello dei portatori di interesse, database  orari e calendari, cartografia cronografia, tavoli di coprogettazione) per contribuire all’attuazione del Piano dei servizi, rispetto la cronologia degli interventi, le tipologie e priorità d’uso dei servizi.

 

Il secondo livello è quello di monitorare le trasformazioni delle morfologie d’uso dello spazio e del tempo, ponendo al centro i servizi, la loro accessibilità e a partire dagli abitanti considerati nelle loro diverse età, genere, condizioni di motilità. Intende così contribuire all’individuazione degli indirizzi per gli interventi futuri in termini di localizzazione di nuovi servizi, a partire da: analisi dei portatori di interesse e dei beneficiari (variazione della domanda); accessibilità; calendari d’uso e modalità d’uso dei luoghi in cui tali interventi sono ipotizzati.

 

B) Piano urbano della mobilità e Piano territoriale degli orari

Il Piano territoriale degli orari affronta il tema della mobilità a partire dalla domanda di mobilità espressa dagli abitanti di Saronno considerati nelle loro età, genere, condizioni di motilità - domanda calendarizzata e riferita alle differenti scale in cui gli abitanti si muovono (scala di quartiere, urbana e del sistema urbano) - e dalla considerazione che le infrastrutture di mobilità sono, per un numero crescente di cittadini, sempre più spazi di vita quotidiana, e in quanto tali necessitano di servizi e di una qualità urbana per renderli accoglienti e coerenti con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per questo le azioni non possono che essere integrate, interessando settori amministrativi e strumenti di azione differenti. Il rapporto con il PGTU diventa quindi importante. Il Pto, con la sua strumentazione, può essere partner del PGTU in alcune delle scelte che questi opera, in principal modo  rispetto ai sistemi modali e ai nodi di intermodalità e contribuire così alla sua attuazione.

 

5) La dotazione strumentale dell’Ufficio tempi della città

L’Ufficio tempi della città è per legge addetto all’attuazione del Documento direttore del Piano territoriale degli orari, individuando annualmente i progetti e gli obiettivi operativi che l’Amministrazione comunale intende darsi. Per questo l’Ufficio tempi necessita di dotarsi di strumenti adeguati. I tre strumenti principali, motore di tavoli di coprogettazione fra produttori di orari e utenti per coordinare il sistema degli orari pubblici, sono:

a)      il modello di portatori di interesse/servizi e orari pubblici;

b)      database di orari e calendari e relative procedure d’uso, di raccolta e aggiornamento dei dati;

c)      sistema delle carte cronografiche e delle carte per la coprogettazione in ambienti partecipativi.

 

Nella scheda “UFFICIO TEMPI E STRUMENTI TECNICI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO TERRITORIALE DEGLI ORARI” vengono presentate la strutture, il ruolo, le competenze e gli strumenti dell’Ufficio tempi della città di Saronno.


 

Capitolo 2 – Le politiche di indirizzo

 

 

Mobilità sostenibile a diverse scale

 

Accessibilità ai servizi sul territorio e riqualificazione dello spazio pubblico

 

Conciliazione dei tempi di vita e per sé e degli orari di lavoro

 

Ufficio tempi della città di Saronno

 

 

 

 

1) Mobilità sostenibile a diverse scale

 

Il problema

 

Cresce la domanda di spostamento dei cittadini, delle merci e delle informazioni e l’interferenza dei flussi che richiedono un disegno integrato di servizi, di infrastrutture e di armonizzazione del sistema degli orari pubblici.

 

La mobilità di persone e merci sul territorio di Saronno è influenzata da tre fattori:

A) la città attrae cittadini dalla scala vasta, sia per la sua offerta di servizi (commerciali, scolastici, sanitari, …), sia per la stazione ferroviaria FNM Saronno Centro, sia per la localizzazione di nuove strutture ricettive e di servizio anche in prossimità della stazione. La stazione ferroviaria è peraltro nodo di interscambio gomma-ferrovia di rilevanza strategica per il collegamento con Fiera, Malpensa, Varese, Como, Milano, Novara, Seregno.  Oggi il movimento della stazione è nell’ordine di 18.000/20.000 passeggeri in transito (seconda solo a Milano; Varese Nord ha un transito giornaliero di circa 10.000 passeggeri). Inoltre la stazione Saronno Centro rappresenta con Busto  Arsizio la fermata intermedia del Malpensa Expres tra Milano Cadorna e l’Aereoporto.

 

Questa attrattività è rafforzata dall’insediamento nei comuni limitrofi dei cittadini usciti da Saronno, in particolare delle giovani coppie, ma che usano i servizi e svolgono la loro attività in Saronno.

 

B) La dispersione della domanda di mobilità nel sistema urbano di Saronno per motivi di lavoro e di studio, per acquisire servizi e per loisir. Questa domanda di mobilità è un’esigenza crescente dei cittadini di tutte le età e delle imprese.

 

C) Le infrastrutture di mobilità di grande scala che inducono un flusso automobilistico di attraversamento nel territorio comunale.

 

Giustificazioni/argomenti/finalità sociali

 

La mobilità è percepita come un valore e la non accessibilità ai suoi servizi è percepita come esclusione sociale.

 

La domanda di mobilità proviene da insediamenti dispersi (dispersione spaziale) e slittata su orari atipici (dispersione temporale) e questa struttura non può essere soddisfatta dagli attuali trasporti collettivi per motivi di costo economico.

 

Un numero crescente di cittadini di tutte le età passa un numero di ore sempre maggiore nella rete infrastrutturale della mobilità. Questi spazi dedicati alla mobilità vanno studiati e riqualificati in quanto spazi di vita abitati temporaneamente e in movimento.

 

 

Priorità del problema

L’interferenza dei flussi di attraversamento del territorio comunale, di origine destinazione da e per Saronno, e zigzaganti sul territorio comunale e nel suo sistema urbano, provoca spreco di tempo dei cittadini e inquinamento crescente dovuto principalmente al trasporto privato non collettivo.

 

Proposte

Migliorare l’accessibilità al centro città, alla stazione e ai grandi attrattori di mobilità (ospedale, servizi pubblici e scolastici, università, …), nell’ottica della sicurezza e dei servizi alla mobilità, anche per incentivare una mobilità lenta. Ciò agendo sia migliorando la qualità urbana e dello spazio architettonico sia sugli orari di inizio e fine delle attività, in principal modo sugli orari scolastici.

 

Integrare la ciclopedonalità in un disegno multimodale di politiche di mobilità e migliorare la percorribilità ciclopedonale del territorio comunale, con particolare attenzione alle zone più periferiche.

 

Integrare i servizi di infomobilità per abitanti residenti e temporanei ai piani di mobilità.

 

Rafforzare, come nel caso della stazione FNM Saronno Centro, o costituire nodi di interscambio modale. Questo anche attraverso l’attivazione di tavoli di concertazione con imprese e autorità pubbliche a scala sovracomunale.

Le azioni saranno rivolte a:

- rendere più semplice l’interscambio mobilità lenta e veicolare con i mezzi di trasporto pubblico (ferrovia e gomma);

- semplificare l’accesso mediante mezzi pubblici dai nodi di interscambio modale ai servizi di grande attrattività (es. ospedale, servizi pubblici e scolastici, università, ...).

- individuare spazi e modalità per l’accoglienza delle popolazioni temporanee e per i residenti ai fini di dotare di servizi le popolazioni in mobilità.

 

Predisporre piani di emergenza inquinamento agendo sugli orari di inizio e fine delle attività sociali.

 

Ricercare un equilibrio nella competizione fra abitanti residenti e temporanei nell’uso dei servizi di mobilità.

 

Valutare la qualità e competitività del trasporto collettivo rispetto ai tempi e spazi di vita dei cittadini e degli ospiti secondo le diverse età.

 

Definire un piano di logistica delle merci sensibile agli orari della città.

 

Settori del Comune di riferimento

Tempi della città, Urbanistica, Mobilità

 

Altri enti

Aziende di trasporto pubblico, servizi, istituzioni, imprese, sindacati, Autorità Provinciali, altri Comuni, associazioni di volontariato, portatori di interessi o attivi nel campo della mobilità delle persone, merci e informazioni.

 

Progetti in corso e primi progetti da attuare

Ø      Progetto “piediBus”. L’obiettivo è duplice: da un lato restituire ai bambini la possibilità di percorrere autonomamente lo spazio pubblico, dall’altro quello di ridurre la congestione automobilistica davanti alle scuole causa l’accompagnamento in auto dei bambini. Il progetto ha attuato una prima fase di sperimentazione da parte dell’ Assessorato all’ educazione scolastica.

Ø      Nodo di interscambio modale della Stazione Centro. L’obiettivo è quello di migliorare le condizioni di accessibilità ai servizi e ai luoghi e di agio per gli abitanti (residenti e non) nelle loro pratiche di mobilità.


 

2) ACCESSIBILITA’ AI SERVIZI SUL TERRITORIO E RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO

 

Il problema

Occuparsi dei servizi della città significa occuparsi dei suoi spazi pubblici (degli edifici dove si erogano i servizi, degli spazi aperti -piazze, strade, giardini, parchi, …- dei luoghi di relazione offerti dalle reti telematiche), e del sistema degli orari pubblici (orari di lavoro e orari dei servizi).

Il problema di affrontare il tema dell’accessibilità è quello di accogliere e rispondere alle esigenze degli abitanti, residenti e temporaneamente presenti in città secondo le loro diverse età della vita, secondo orari e calendari che spesso configgono tra loro e con i lavoratori dei servizi e secondo possibilità differenti di motilità.

 

Giustificazioni/argomenti/finalità sociali

Se ci si riferisce a servizi localizzati il problema della loro accessibilità è un problema di architettura della città e dei luoghi ed ha a implicazioni differenti in dipendenza dalla scala di riferimento assunta.

In generale l’aspetto che rende lo spazio pubblico (anche aperto) un contesto determinante per la qualità della vita degli abitanti è il fatto che sempre più la condizione di mobilità caratteristica dei modi d’uso della città del presente ci porta a frequentarlo, anche se non necessariamente come destinazione finale.

 

Oggi, di fronte ad un cambiamento strutturale dei modi di vita e delle morfologie urbane, gli aspetti della regolazione temporale e non solo spaziale dei servizi – adattamento degli orari a nuovi profili temporali della domanda, coordinamento degli orari pubblici di filiere di servizi, accesso a distanza, servizi di emergenza – e la qualità dello spazio pubblico, in quanto spazio abitato, richiede una nuova visione nell’affrontare la programmazione e la gestione dei servizi.

 

Le trasformazioni morfologiche della città abitata dagli anni ‘70 hanno subito variazioni qualitative profonde: la città è passata da essere uno spazio dotato di un confine ad essere uno spazio aperto su un sistema di insediamenti localizzati in territori di scala vasta e non sempre contigui alla città (sistema urbano di Saronno). La scelta di molti cittadini di usufruire dei servizi valutandone l’accessibilità rispetto all’uso dell’automobile privata e alla sua scala spaziale, attira su Saronno flussi di spostamento di persone, merci e informazioni che competono coi residenti nell’uso dello spazio pubblico e dei servizi offerti dalla città stessa.

La valutazione della domanda aggiuntiva e temporanea di servizi richiesta da questo tipo di abitanti è una delle competenze dell’Ufficio Tempi della città.

 

Oggi l’orientamento è di bilanciare universalità e personalizzazione del servizio come leva per migliorare l’accessibilità.

La nuova legge urbanistica della Regione Lombardia e quella sui tempi della città mette al centro la qualità del funzionamento del servizio e dell’accessibilità. I servizi d’interesse generale pertanto non devono essere valutati rispetto alla logica del cliente bensì rispetto alla logica della cittadinanza e dell’esercizio effettivo dei suoi diritti.

L’accessibilità è stata spesso semplificata come raggiungibilità del servizio rispetto a trasporti modali ed è stata quasi abbandonata la valutazione della dotazione di servizi nei quartieri. Si ritiene necessario riprendere questo tipo di valutazione, che già l’urbanistica tradizionale aveva definito ‘di prossimità’ in quanto la vita di un cittadino era sostanzialmente organizzata sull’articolazione spaziale semplice

del quartiere e del luogo di lavoro, spostandosi tra questi spazi con cicli giornalieri.

Oggi è opportuno rivedere il concetto di prossimità rispetto a modi di abitare che si articolano in parte nello spazio del quartiere, in parte nella rete degli spazi pubblici della mobilità, in parte in spazi pubblici o collettivi lontani dall’abitazione.

I cicli temporali di uso di questa articolazione spaziale complessa sono solo in parte sistematici e sempre più spesso sono regolati da comportamenti di mobilità zigzagante a cadenza frequente nell’arco di una giornata.

In questo modo ritmato su periodi brevi e variati di uso del tempo personale di vita e degli spazi urbani, per prossimità si deve intendere la prossimità al corpo “ovunque sia” e pertanto valutare la dotazione di servizi in un quartiere rispetto a criteri di accessibilità che tengono conto della scala di provenienza dell’utente.

L’accessibilità, nella città dei flussi di mobilità di popolazioni che si spostano per consumare i beni e i servizi della città, mette a problema la risoluzione equa dei conflitti fra abitanti residenti e temporanei nell’uso del tempo individuale e dello spazio pubblico.

Questo è un compito interamente nuovo per l’urbanistica: il piano dei tempi della città, quello della mobilità, il piano dei servizi e quello di governo del territorio prendono in considerazione congiuntamente l’accessibilità ai servizi e i criteri/indicatori di valutazione della qualità.

 

Priorità del problema

Coniugare la qualità dei servizi e degli habitat degli spazi pubblici di accesso considerando l’articolazione degli usi personali del tempo e le loro tipologie.

 

Proposte

Costruire indicatori di qualità dei servizi e degli habitat degli spazi pubblici di accesso considerando l’articolazione degli usi personali del tempo e le loro tipologie (cfr. Politica Conciliazione).

 

Valutare l’accessibilità ai servizi. In particolare per quelli di scala territoriale posti in città o nel sistema urbano di Saronno attraverso l’analisi di flussi automobilistici verso l’esterno, e analogamente verso l’ambito urbano (in collaborazione con il PGTU). In ambito urbano si tratta anche di valutarne l’accessibilità multimodale (comprendendo la ciclopedonalità).

 

Promuovere azioni pilota di flessibilizzazione degli orari scolastici e coordinamento dei calendari considerando i bambini/giovani in quanto portatori di interesse circa il loro tempo di vita e bilanciando gli interessi dei genitori, nell’ottica della conciliazione dei tempi famigliari di vita e di lavoro, e della città per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni ambientali delle infrastrutture di mobilità.

Agire sugli orari dei servizi di interesse pubblico per una loro armonizzazione, nell’ottica anche di ridurre le “giungle degli orari” e di bilanciamento tra le esigenze dei dipendenti dei servizi e quelle dei cittadini residenti e temporaneamente presenti in città in modo integrato ad azioni che migliorano la qualità dell’accesso fisico ai differenti servizi (in principal modo per le categorie svantaggiate nel senso della motilità), e ad azioni di riqualificazione e rivitalizzazione degli spazi pubblici.

 

Agire sul miglioramento della sicurezza urbana anche attraverso azioni di modifica degli orari dei servizi (pubblici e commerciali), principalmente per quanto concerne la sicurezza serale e nelle prime ore notturne, in un’ottica di bilanciamento con le esigenze dei lavoratori dei servizi e dei cittadini che lì risiedono, e in modo integrato ad azioni di riqualificazione e rivitalizzazione degli spazi pubblici.

 

Agire nell’ottica del miglioramento del livello di comunicazione tra sistema dei servizi di interesse generale cittadini residenti e abitanti temporanei, anche nell’ottica di sollecitare e animare i portatori di interesse circa i temi del miglioramento dell’accessibilità dei servizi e della motilità in senso multimodale.

 

Settori/Servizi/Uffici del Comune di riferimento

Ufficio tempi, Ufficio Urbanistica, Mobilità, Commercio

 

Altri enti

Associazioni datoriali, Associazioni dei commercianti, Sindacato, servizi di interesse pubblico.

 

Progetti in corso e primi progetti da attuare

Ø      Coordinamento degli orari dei servizi di interesse generale. Giornata del cittadino. L’obiettivo è quello di ridurre la giungla degli orari, semplificando così anche l’informazione al cittadino, ma anche quello di offrire alternative di uso per agevolare la strategia della costruzione della sua agenda quotidiana individuale. Il progetto è già stato avviato.

Ø      Modifica degli orari del commercio e dei servizi di interesse generale nelle sere d’estate in progetti integrati con animazioni serali e azioni di riqualificazione dello spazio pubblico, con l’obiettivo di migliorare l’offerta di servizi ai cittadini (residenti e non), di migliorare la sicurezza urbana e migliorare l’agio dei cittadini nell’uso degli spazi pubblici, principalmente di sera. Il progetto è già stato avviato.

Ø      Progetto nel quartiere del Santuario in cui si localizzano molti plessi scolastici di ogni ordine e grado con l’obiettivo di migliorarne l’accessibilità e contribuire a ridurre il traffico veicolare in occasione dell’orario di inizio e fine lezione.

Ø      Progetto di accesso via web ai servizi comunali – certificazioni e pagamenti “on - line”.

 


 

3) CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E PER SÉ E DEGLI ORARI DI LAVORO

 

Il problema

Gli orari dei servizi di interesse pubblico generale non sono sensibili alle esigenze dei cittadini, in particolare delle donne e delle famiglie con figli piccoli, di poter conciliare tempi di vita e orari di lavoro. Inoltre le donne hanno posto a problema anche il diritto al tempo per sé che riguarda non solo le donne, ma intende riguardare un diritto universale.

 

Giustificazioni/argomenti/finalità sociali

Il tasso di occupazione femminile a Saronno è tra i più alti della Provincia di Varese e il tasso di disoccupazione è relativamente basso (tasso di occupazione 38,5; tasso di attività 40,68; tasso disoccupazione 7,17). Per quanto riguarda la disoccupazione femminile si segnala che il tasso di disoccupazione per le giovani donne sale al 20,02[7]. Il problema giovanile peraltro emerge anche per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile maschile (16,39, contro il 4,15 degli adulti maschi). 

 

Le donne hanno posto il problema e indicato la direzione di marcia  circa l’obiettivo di conciliazione dei diversi tempi di vita e lavoro. Alle donne la società affida ancora oggi l’attività di cura parentale. Su questa circostanza, l’iniziativa delle donne ha aperto il problema della ripartizione uomo/donna degli obblighi temporali e delle responsabilità. Poiché le donne hanno fatto un massiccio ingresso nel mercato del lavoro e permangono nella cura familiare, esse vivono in una difficile bilancia temporale vita/lavoro. Il problema non riguarda tanto il disagio, bensì la discriminazione sociale. Alle condizioni di conciliabilità sono legati, infatti, l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro, tipicamente alla nascita di un figlio. E anche la carriera risente delle condizioni di conciliazione. E la scelta della natalità.

 

La legge italiana L 53/2000 Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città  mette in gioco due livelli dell’azione sui tempi: l’armonizzazione dei sistemi orari; la conciliazione dei tempi di vita e degli orari di lavoro e dei tempi per sé stessi. 

 

La legge regionale 28/2004 della Lombardia individua nel coordinamento e armonizzazione  dei tempi e degli orari pubblici uno strumento per promuovere la qualità della vita e le pari opportunità tra uomini e donne.

 

La legge indica quale priorità delle azioni di coordinamento e armonizzazione degli orari la conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale, di formazione e del tempo per sé delle persone che risiedono sul territorio regionale o lo utilizzano, anche temporaneamente.

 

La legge riconosce: “La conciliazione dei tempi di vita delle persone non dipende unicamente dagli orari dei servizi pubblici, di pubblico interesse o generale, ma da una più ampia strategia di coordinamento che comprende: le modalità di accesso dell’utente ai servizi, la localizzazione e la sicurezza dei percorsi urbani, il sistema di trasporto, la qualità ambientale.”

Le condizioni, ovvero le risorse, di conciliabilità dipendono da diversi aspetti: orari di lavoro orientati alla famiglia; reti familiari e amicali di sostegno all’impegno di cura; ripartizione delle responsabilità e dell’impegno fra i sessi; organizzazione flessibile del lavoro d’impresa in forma; accessibilità ai servizi alla persona che liberano tempo dedicato alla cura familiare per essere reimpiegato diversamente.

 

Le pratiche di vita individuale sono regolate sia dai tempi obbligati al lavoro i quali dipendono dalle politiche sui tempi di lavoro e dal dialogo sociale, sia  dagli orari dei servizi disponibili nel tempo extralavorativo i quali dipendono dalle politiche temporali urbane.

 

Le leggi, nazionali e regionali, danno ai sindaci potere di costruire un partenariato sul territorio in grado di ricongiungere gli attori delle sfere separate del lavoro e del funzionamento della città e arominizzare così i due sistemi di orario (di lavoro e dei servizi) sui quali si costruisce l’agenda individuale degli abitanti.

 

I servizi d’interesse generale non sono completamente sensibili ai nuovi profili temporali della domanda, cioè non sono sensibili al mercato. Esistono problemi organizzativi, di cultura imprenditoriale, di accessibilità, di struttura del mercato, di economia d’impresa che frenano l’adeguamento.

 

Dall’idea di benessere come risultato della distribuzione delle risorse sul territorio e tra i diversi soggetti che abitano, si è passati all’individuazione degli strumenti e delle condizioni che facilitano o rendono problematico l’accesso e l’utilizzo delle risorse per trasformarle e trasformare la propria condizione.

Non bisogna guardare soltanto ciò che le persone hanno, né se le persone sono soddisfatte ma a ciò che le persone sono messe in condizione di fare (opportunità).

Gli studi (Amartya Sen ) offrono una nuova  definizione di qualità della vita che dipende da:

1-      Risorse, beni e servizi cioè quello che si ha;

2-      Funzionalità, quello che ogni cittadino ha come possibilità di fare;

3-      Capacità, cioè l’abilità e la libertà di scegliere tra alternative.

 

Una politica per la qualità della vita può riguardare lo sviluppo di un insieme di funzionalità la possibilità di mettere in atto le risorse di cui si dispone dove lo sviluppo è conseguito con l’ azione di miglioramento dell’accessibilità spazio-temporale dei servizi e dei luoghi urbani ( risorse). A condizione che il concetto di accessibilità riprenda la densità originaria di significato sintetizzabile in chi/come/dove/quando/perché e non banalizzato alla misura dei mezzi di trasporto vicini al servizio come avviene oggi negli uffici urbanistici. A condizione ulteriore che il risultato di capacità sia misurato non rispetto ad un’astratta e generalistica ingegneria dei sistemi, ma rispetto a misure di contesto e secondo profili di libertà ed espressione degli abitanti, siano essi residenti o temporanei di un luogo. Siamo lontani dal concetto di “soddisfazione degli utenti” e vicini al concetto di urbanistica temporale per l’abitabilità.

 

Priorità del problema

Il tema della conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e per sé è posto con urgenza dalle donne che oggi si presentano quali nuove attrici sociali per una trasformazione urbana nell’ottica della qualità della vita.

 

Proposte

L’Ufficio Tempi tenendo conto delle trasformazioni e delle morfologie spazio temporali di uso del sistema urbano di Saronno, opera:

 

a) nel coinvolgimento degli operatori dei servizi per progetti che bilancino adattabilità del servizio alla variazione della domanda (flessibilità dell’offerta oraria) e problemi di conciliazione degli operatori stessi;

 

b) nell’animazione di un laboratorio cittadino per la costruzione di un agreement tra portatori di interesse e beneficiari circa il coordinamento di azioni di conciliazione dentro e fuori i posti di lavoro con azioni di miglioramento dell’accessibilità ai servizi e ai luoghi;

 

c) nella costruzione di indicatori di qualità dei servizi e degli habitat degli spazi pubblici di accesso considerando l’articolazione degli usi personali del tempo e le loro tipologie, in relazione al Piano dei Servizi.

 

In breve la bilancia degli usi del tempo quotidiano è l’altra variabile dell’habitat di vita e lavoro dei cittadini, che è opportuno considerare nella costruzione degli indicatori per la valutazione della qualità dei servizi, dell’accessibilità e della vivibilità degli spazi pubblici aperti e chiusi

 

Un’ulteriore attenzione nella costruzione degli indicatori di qualità, che sono relativi al tema dell’accessibilità, va posta rispetto alla qualità sostenuta dal concetto di capacità. Questa concezione afferma che la misura della qualità di un servizio deve riferirsi non a dati prestazionali oggettivi e di soddisfazione del cliente circa il servizio erogato, ma alla valorizzare della libertà del cittadino che l’uso del servizio apporta.

Questa concezione è indispensabile per gli indicatori che riguardano le donne. Le quali sono consapevoli, e lo hanno espresso, che l’accessibilità ai servizi d’interesse pubblico è legata alla possibilità di esercitare un’idea di libertà che comporta non solo la liberazione di tempo vincolato, ad esempio quello della cura parentale per potere accedere al mercato del lavoro remunerato, ma la costruzione di sé in quanto soggetti.

 

Settori/Servizi/Uffici del Comune di riferimento

Ufficio Tempi, Pari opportunità, Urbanistica

 

Altri enti

Associazioni datoriali e Sindacato, servizi di interesse generale.

 

Progetti in corso e primi progetti da attuare

L’Ufficio tempi avvia la costruzione di un laboratorio cittadino con l’obiettivo di:

a)      co-costruire i problemi di conciliazione in particolare delle donne che abitano (residenti o non) la città;

b)      co-costruzione una carta dei servizi della città. L’obiettivo è quello di stipulare un agreement, tra forze sociali, datoriali, operatori dei servizi e utenti per la definizione delle priorità di intervento e le modalità di coordinamento tra azioni inerenti la sfera degli orari di lavoro, gli orari dei servizi di interesse generale, le condizioni di accessibilità dei servizi, dei luoghi della città e delle strutture produttive in un ottica di conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e per sé dei cittadini a partire dalle loro personali condizioni di età, genere, famiglia, motilità (in particolare donne che lavorano con bambini piccoli).

 

 


 

 

4) UFFICIO TEMPI E STRUMENTI TECNICI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO TERRITORIALE DEGLI ORARI

 

Il problema

 

Costruire l’Ufficio tempi, gli strumenti tecnici e gli organismi partecipativi per attuare il Piano territoriale degli orari della città di Saronno, secondo Programmi poliennali di Attuazione e in coordinamento con gli altri strumenti di governo del territorio (Piano dei Servizi e il Piano di Governo del Territorio; Piano di governo del trasporto urbano).

 

Giustificazioni/argomenti/finalità sociali

 

Ai sensi del D.Lgs.267/2000 (art.50, comma 7), il Sindaco ha il compito di riorganizzare e coordinare gli orari dei servizi pubblici e di interesse pubblico e delle funzioni presenti sul proprio territorio, individuando all’interno dell’ente (impegno dei comuni sopra i 30.000 abitanti, ai sensi della L.53/2000, art.24, comma 2) un responsabile a cui è assegnata la competenza in materia di tempi ed orari.

L’attuazione del Piano territoriale degli orari necessita di una strumentazione tecnica e di competenze specifiche che sono state costruite da una rete internazionale di università.

 

L’urbanistica temporale costruisce in forma partecipata coi cittadini e con le istituzioni, che hanno potere di decretare orari e calendari pubblici, i problemi che stanno alla base dei progetti e delle politiche del Piano Territoriale degli Orari.

 

L’ elaborazione di soluzioni e l’attuazione di progetti su cambiamenti orari e di calendario avviene in tavoli di coprogettazione e attraverso accordi fra i partner delle azioni da intraprendere.

 

Priorità del problema

 

Risolvere in modo equo i conflitti temporali nell’uso dei tempi privati di vita e nell’uso dei servizi d’interesse generale fra residenti e abitanti temporanei, fra le generazioni, fra i sessi, fra i tempi di cura e gli orari di lavoro dei genitori, fra residenti e utenti di servizi di intrattenimento negli usi notturni degli spazi pubblici.

Assicurare pari opportunità all’accesso ai beni pubblici.

 

Governare i tempi e gli orari pubblici che regolano la vita privata e collettiva dei cittadini residenti e

degli ospiti temporanei, e i ritmi delle attività economiche e sociali.

 

Struttura dell’ufficio.    Si rinvia alla deliberazione della Giunta Comunale n. 276 del 28/11/2006. La struttura dell’Ufficio Tempi dovrà essere oggetto di prossima rivisitazione da parte dell’ Amministrazione Comunale secondo un criterio di maggiore stabilità e funzionalità all’interno dell’organizzazione.

 

Dotare l’Ufficio tempi della strumentazione adeguata per attuare il Piano territoriale degli orari

 

I tre strumenti principali che vanno considerati come motore di tavoli di coprogettazione fra produttori di orari e utenti per coordinare il sistema degli orari pubblici, sono:

1)      Il modello di portatori di interesse/servizi e orari pubblici

2)      Database di orari e calendari e relative procedure d’uso, di raccolta e aggiornamento dei dati;

3)      Sistema delle carte cronografiche e le carte per la coprogettazione in ambienti partecipativi

 

 

 

 

LA STRUMENTAZIONE TECNICA DELL’UFFICIO TEMPI

 

1) Il Modello di portatori di interesse/servizi e orari pubblici.

 

Il modello teorico individua dei clusters definiti dalle età dei cittadini rispetto al ciclo di vita e ricostruisce i principali servizi e i loro orari che stanno a corredo delle pratiche di vita quotidiane.

L’universo dei cittadini di Saronno, secondo le regole del modello, si articola in clusters che corrispondono a tipi di interesse temporale caratteristici. Il modello serve da matrice di riferimento per precisare tipi, cluster, interessi, domanda di cambiamento man mano che cresce la capacità dei cittadini di esprimersi.

 

Base informativa

Portatori di interesse/età nel ciclo di vita

Donne/uomini

Tipologia di servizio

Tipologia di orario standard

Elenco dei servizi nella città di Saronno

Carte illustrative della localizzazione

Gli interessi espressi in altre politiche temporali

 

 

2) Database di orari e calendari e relative procedure d’uso, di raccolta e aggiornamento dei dati

 

Gli elementi fondamentali:

 

Raccolta strutturata di orari e di calendari riferiti al territorio;

-        Le informazioni sono localizzate, o in qualche modo referenziate geograficamente;

-        Tra i dati fondamentali deve essere inclusa la fonte, la data di aggiornamento (e/o la scadenza);

-        Deve essere prevista, anche se non nella prima versione di prodotto, la possibilità di contenere - negli stessi termini - i dati “di movimento”;

 

Dati da rappresentare:

-        Attività/Evento (con tipizzazione, anche a due livelli);

-        Orario (sui giorni della settimana);

-        Calendario;

-        Dove (in termini di indirizzo e di georeferenziazione);

-        Fonte;

-        Date aggiornamento / scadenza;

-        “certificabilità” (attendibilità del dato);

 

Funzioni di interrogazione (essenziali):

-        Per evento/attività (tipizzato su attività/evento);

-        Orario (Giorno/Orario ­ tipizzato su attività/evento);

-        Calendario (x evento/attività);

-        Localizzazione (sulla base delle coordinate, utilizzata direttamente dal SIT/T);

 

Si tratta di costituire un’architettura di database a carattere spazio-temporale, dove il significato che diamo al termine “temporale” riguarda sia informazioni che esplicitamente riguardino orari e calendari della città (servizi di interesse generale, mezzi pubblici, eventi culturali), sia informazioni che si riferiscano ai modi e tempi di uso della città da parte di categorie di cittadini di diversa condizione antropologica, in particolare per genere e per età della vita. Di qui la necessità di qualificare i database rispetto alle differenti tipologie di portatori di interesse: bambini, madri, persone anziane e di rendere spaziali i calendari contestualizzandoli su mappe sensibili ai tempi e modi d’uso della città (carte cronografiche). Le carte (e i dati utilizzati per la loro costruzione) entrano a tutti gli effetti a far parte del database come dimensione territoriale.

 

 

 

La tabella che segue cerca di formare un’analitica dei database di orario/calendario

Database

Tipologia di dato

Tipologia di portatore di interesse

Analitica da costruire con i focus group, anche rispetto alle politiche del Piano

Costruzione del dato

Spazialità

Servizi pubblici e di interesse generale

In particolare servizi legati al problema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (scuole, sanità, servizi alla persona, impianti sportivi, ecc.)

Orari (su base settimanale), calendari (su base annua)

Donne, anziani, bambini

Istituzionale

Edificio e bacino (scalarità del servizio)

Accessibilità

Servizi di trasporto pubblico

Urbano e Extraurb.

Orari, calendari

 

Istituzionale

Linee, punti di accesso, nodi multimodali

Esercizi commerciali

Orari, calendari

Residenti, city users

Istituzionale e partecipato

Puntuale e areale (sedime commerciale)

Esercizi pubblici (bar, ristoranti)

Orari, calendari

Residenti, city users, turisti

Istituzionale e partecipato

Puntuale e areale (sedime commerciale)

Attrattori commerciali multiscalari

Orari, calendari, flussi

Residenti, city users

Partecipato

Puntuale e areale (sedime commerciale)

Eventi e stagioni culturali / Attrattori di intrattenimento

Calendario, flussi

Turisti, cittadini temporanei, residenti

Istituzionale e partecipato (coinvolgendo i produttori di eventi)

Spazi pubblici e privati

Fiere, mercati

Calendario

 

Istituzionale

Spazi pubblici e privati, accessibilità multiscalare

Flussi mobilità multiscalare

Orari per giornate tipiche / critiche, calendari tipici

Pendolari, city users

Istituzionale da gestori servizi

Puntuale (rilevamento a sezioni o caselli), a rete (archi e nodi)

Orari di lavoro prevalenti

Tipologie di orario, flessibilità

 

Partecipato

Distribuzione sul territorio

(luoghi della produzione)

 

 

3) Il sistema delle carte cronografiche e le Carte per la co-progettazione in ambienti partecipativi

Il sistema di carte cronografiche elaborato dal Politecnico di Milano – LabSAT fornisce un quadro di riferimento per l’interpretazione cronotopica della città aperta al suo territorio. Restituisce la multiscalarità di funzionamento della città abitata, il cui territorio è definito dalle pratiche di vita quotidiana di abitanti residenti e temporaneamente presenti e il cui sistema di spazi pubblici è analizzato rispetto alle condizioni di accessibilità per tipi di popolazioni antropologicamente definite.

 

Tre strumenti cartografici costituiscono l’ossatura del sistema multiscalare di cartografia cronografica:

1.       Carta del sistema urbano

Descrizione

La tavola mostra il sistema urbano evidenziando i nodi e la maglia delle reti di mobilità multiscalare, i grandi attrattori e i caratteri dell’insediamento urbano.

 

Costruzione della carta

La carta fa uso di elaborazioni da differenti fonti cartografiche, tutte georefer enziate

I tematismi presenti nella carta sono volti a documentare:

1.        Reti di mobilità multiscalare

2.        Grandi attrattori di popolazioni

3.        Caratteri dell’urbanizzazione e dinamiche insediative

 

2.        Carta degli usi della città da parte di popolazioni non residentiDescrizioneLa tavola mostra i luoghi utilizzati dalle diverse popolazioni non residenti (city user, studenti e lavoratori pendolari, turisti) nella territorio urbano.

Costruzione della carta

La carta è costruita utilizzando dati elaborati forniti dall’ufficio SIT del Comune ed elaborazioni da differenti fonti cartografiche, tutte georeferenziate.

1.       Attrattori areali

2.       Attrattori puntuali

3.       Interconnessioni

 

3.       Carta dei cronotopi

 

Descrizione

La carta analizza i cronotopi urbani di un quartiere, indicando – secondo il modello analitico dell’analisi cronotopica – le popolazioni e i ritmi di uso dei luoghi, le attività insediate e il loro calendario, la costruzione storica del luogo e il tipo di mobilità.

 

Costruzione della carta

Per la costruzione della carta ci si avvale dell’attività dei tavoli partenariali, che costruiscono i problemi spazio-temporali del quartiere e permettono di raccogliere quelle informazioni non disponibili alle fonti istituzionali. Inoltre ci si avvale di attività di rilievo e schedatura dei servizi operate dal Comune, se disponibili.

 

Le Carte per la co-progettazione in ambienti partecipativi hanno lo scopo di facilitare il lavoro del tavolo di coprogettazione.

La carta di ragionamento per i tavoli di co-progettazione è costruita su una carta di base (carta tecnica) sulla quale è riportata la viabilità principale e alcuni principali attrattori dell’area e che costituiscono elementi di riconoscimento per la popolazione (la chiesa, il parco, il grosso supermercato, le scuole, i centri sportivi,…). Può risultare interessante nella stessa carta segnalare eventuali barriere fisiche che condizionano l’area (ferrovia, infrastrutture in trincea, strade non attraversabili,…), elementi storici (mura, porte, preesistenze, assi di sviluppo,..) e la presenza di aree in trasformazione o di progetti che potrebbero modificare la situazione attuale dell’area di studio (nuove aree residenziali, nuove infrastrutture, la costruzione di nuovi centri commerciali, progetti di riqualificazione di aree industriali dismesse,…).

 

Nella carta di ragionamento l’intero territorio dell’area di progetto deve essere compreso e devono essere ben visibili i suoi confini. Inoltre può aiutare segnare sulla carta i nomi dei principali attrattori ed evidenziare le direttrici stradali in modo da facilitare per i partecipanti al tavolo l’orientamento rispetto alla città e al contesto circostante.

Lavorare con gli attori locali intorno ad una carta permette di georeferenziare gli elementi che emergono dalla discussione.

Gli attori locali presenti al tavolo (residenti, rappresentanti delle associazioni locali, responsabili di servizi, commercianti,…) hanno una conoscenza diretta e minuziosa dell’area legata alla loro esperienza di vita quotidiana, ma non sono tecnici e quindi non sono abituati a ragionare a partire da una mappa. Pertanto la carta dovrà essere di facile lettura, riportando elementi che permettano agli attori di orientarsi immediatamente, riconoscendo un’area a loro familiare.

 

La carta di ragionamento dovrà avere un buon livello di dettaglio (scala 1:1000 - 1:2000). Alla prima riunione del tavolo si arriverà con una carta sufficientemente “pulita”, in modo da poter ospitare tutti gli elementi che emergono durante la discussione al tavolo.  

 

Bisogna tener conto che il funzionamento dell’area di progetto è legato anche ad elementi (ad esempio i grossi attrattori urbani) che possono non essere compresi nei suoi confini. Perciò sulla carta vanno indicati quegli elementi, posti nelle adiacenze dell’area, che impattano sulla vita degli abitanti sulla costruzione della loro agenda.

 

Lavorando sulla carta ogni attore locale ha la possibilità di precisare il problema sul luogo e dire come vive quel luogo, mettendo in gioco la propria esperienza. Al tavolo emergeranno le diverse interpretazioni di quel particolare luogo. Chi gestisce il tavolo ha il compito di raccogliere e precisare gli aspetti temporali.

 

Se al tavolo è presente un tecnico del SIT questi può segnare direttamente sulla carta digitale, che viene proiettata per essere visibile a tutti i partecipanti, gli elementi che emergono dalla discussione; altrimenti è possibile raccogliere questi elementi su una carta stampata tramite pennarelli, matite post-it,… Bisogna comunque tener conto che difficilmente saranno gli attori locali ad agire direttamente sulla carta, pertanto è comunque necessaria una persona (che può essere diversa da colui che guida il tavolo) che si occupi di interpretare graficamente i temi-problemi che emergono.

La carta verrà così arricchita da segni e scritte e dovrà poi essere rielaborate da un tecnico e riportata al tavolo come punto di partenza per l’incontro successivo.

 

Segnare sulla carta gli elementi che emergono durante la discussione al tavolo permette di rendere immediatamente visibile a tutti gli attori presenti intorno al tavolo di che cosa si sta parlano. Il tema-problema non è più affrontato in generale, ma doverlo disegnare su di una mappa comporta da parte di tutti lo sforzo di doverlo circoscrivere, definire spazialmente, descrivere in modo preciso.

Localizzare il tema-problema sulla mappa obbliga a capire che cosa ci sta intorno, perché proprio lì, ci si deve chiedere se ciò non avviene anche altrove e perché,… Si aiuta così il tavolo a fare un salto di qualità, a passare da una generica elencazione dei problemi-bisogni ad un ragionamento più puntuale e dettagliato che permette di far emergere anche elementi inespressi.

 

Durante la discussione possono emergere da parte degli attori richieste di informazioni, ulteriori elementi da aggiungere alla carta che risultano utili per il proseguimento dei lavori. Queste informazioni variano a seconda del tema che il tavolo sta affrontando e dell’interesse degli attori coinvolti.

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Oggi sono in fase di dismissione le attività produttive e sostituite a favore del settore terziario e per l’edilizia residenziale. In prospettiva per Saronno si prevede uno sviluppo dell’insediamento residenziale con un’offerta di abitazioni verso il mercato di Milano (trend in atto), ma anche rispetto al mercato locale, di fascia medio-alta. Viceversa si assiste a uno spostamento di cittadini di Saronno verso i comuni limitrofi, meno onerosi per l’abitazione. Si veda anche nota 3 e AA.VV, Impresa Saronno. I mille volti dell’industria sull’asse Milano-Varese-Como. Unione degli industriali della Provincia di Varese, Varese, 2005.

[2] Tutti i livelli scolastici, compresa l’università.

[3] La collocazione di Saronno sulla direzione Laveno-Varese-Milano, che intercetta la direzione Nord-Sud verso il Gottardo e Est-Ovest Seregno-Novara, ha comportato dal Medioevo per la città il fatto di essere una importante “piazza” mercantile e un importante nodo di flussi. Il nodo ferroviario delle FNM segna oggi fisicamente questo ruolo, rafforzato inoltre dal collegamento con l’aeroporto internazionale di Malpensa. Peraltro è oggi in fase di attuazione la riconversione di una grande area dismessa collocata a ridosso della stazione FNM Saronno centro che si prevede altamente qualificata, in cui si prevede la localizzazione di strutture ricettive  a supporto per  Malpensa, un parco urbano di circa 100.000 mq. e nuova edificazione di 257.000 mc.

[4] Ad esempio i dati circa gli arrivi e le presenze rilevate presso le strutture ricettive alberghiere della città indicano in 91.062 arrivi, con 125. 016 presenze nel 2005, e una ricettività alberghiera soprattutto di alberghi di 4 stelle. In particolare gli arrivi dalla Lombardia 45.584 sul totale Italia di 66.162 e 24.900 arrivi stranieri (principalmente da Europa, Asia, America) sul totale arrivi di 91.062. Fonte APT Varese 

[5] Alcuni dati circa i flussi pendolari giornalieri: Studenti in entrata 5629, Lavoratori in entrata 8225; Studenti in uscita 1559, Lavoratori in uscita 8318. Complessivamente entrano quotidianamente in Saronno 13854 unità e ne escono 9877.

[6] Il solo dato, ancora provvisorio, relativo ai rilievi per il costruendo PGTU circa la misura complessiva dei flussi veicolari in entrata e uscita da Saronno – circa 100.000 veicoli al giorno – dimostra Saronno come parte di questa “città dei flussi”, oltre a dimostrare l’uso massiccio del mezzo privato per gli spostamenti.

[7] Fonte: Istat 2001.